Il contratto, scaduto da due anni, riguarda circa un milione e mezzo di lavoratori, in grande parte stranieri e sarà valido per il quadriennio 2013-2016 e prevede:

• aumento dei minimi retributivi alle seguenti scadenze:
• 1 gennaio 2014
• 1 gennaio 2015
• 1 gennaio 2016

• Nuove  procedure di preavviso e licenziamento
• Novità nella disciplina dei permessi
• Formazione professionale retribuita

Per il preavviso si devono rispettare i seguenti termini:

• Per rapporti di lavoro oltre le 25 ore settimanali:
  
  - fino a 5 anni di anzianità con lo stesso datore di lavoro, 15 giorni di calendario 
  - oltre i 5 anni di anzianità con lo stesso datore di lavoro, 30 giorni di calendario 

• Per rapporti di lavoro inferiori alle 25 ore settimanali:
  
  - fino a 2 anni di anzianità con lo stesso datore di lavoro, 8 giorni di calendario
  - oltre i 2 anni di anzianità con lo stesso datore di lavoro, 15 giorni di calendario
  
  

Con il rinnovo 2013 del CCNL Colf e Badanti non è più valida la riduzione del 50% dei termini sopra indicati in caso di dimissioni volontarie del lavoratore.  Le dimissioni devono sempre essere convalidate, secondo i cambiamenti previsti dalla riforma e riguardante tutti i rapporti di lavoro.

Tra le tutele introdotte dal nuovo contratto c'è quella per la maternità che comporta il raddoppio dei giorni di preavviso in caso di licenziamento prima del trentunesimo giorno successivo al termine del congedo di maternità.

Nel caso di mancato preavviso, deve essere data un'indennità che corrisponde alla retribuzione del periodo di preavviso non concesso.

Il contratto cessa immediatamente con la morte dell'assistito ma va riconosciuto al lavoratore il periodo di preavviso.  Anche in caso di dimissioni per giusta causa è dovuta l’indennità di mancato preavviso.

A differenza degli altri contratti di lavoro, qui non è previsto un monte ore di permessi retribuiti che il dipendente può utilizzare quando vuole. Colf e badanti hanno diritto solo alle ferie annuali, che possono utilizzare, in accordo con il datore di lavoro, durante l'anno.

I permessi retribuiti possono essere utilizzati solo in caso di visite mediche documentate.

In questo caso il monte ore di permessi è di: 

• lavoratori conviventi: 16 ore annue ridotte a 12 in caso di orario di lavoro inferiore a 30 ore settimanali
• lavoratori non conviventi con orario non inferiore a 30 ore settimanali: 12 ore annue

Nel caso di lutto familiare per parenti o conviventi entro il 2° grado, il lavoratore ha diritto a 3 giorni di permessi retribuiti. Sono invece 2 i giorni che spettano, in forma di congedo parentale, ai neo padri in caso di nascita figlio.

In caso di matrimonio, il congedo previsto potrà essere goduto entro un anno dall’evento.

In questo caso i lavoratori a tempo pieno e indeterminato, con almeno 12 mesi di anzianità, possono usufruire di un monte ore annuo massimo di 40 ore di permessi retribuiti (in caso di assunzione a tempo indeterminato da almeno 12 mesi con lo stesso datore di lavoro) per seguire corsi di formazione professionale. Queste ore possono essere utilizzate anche per attività formative necessarie al rinnovo del permesso di soggiorno.
A parte i casi previsti di concessione di permessi retribuiti, colf e badanti possono, in accordo con il datore di lavoro, avere dei permessi non retribuiti, per i quali però non è dovuta l'indennità sostitutiva di vitto e alloggio.