“Il lavoro anzitutto”, ha detto il Capo dello Stato nel suo messaggio di fine anno (31 dicembre 2016), guardando “alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie”. E ha osservato: “Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani. Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria. Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell’avvenire della propria famiglia. Penso all’insufficiente occupazione femminile. Il lavoro manca soprattutto nel Mezzogiorno. Si tratta di una questione nazionale. Senza una crescita del Meridione, l’intero Paese resterà indietro”. È certamente avendo presente anche questo drammatico quadro, che la Chiesa italiana ha scelto di dedicare proprio al lavoro la sua prossima “Settimana sociale” (Cagliari, 26-29 ottobre 2017). Come ha infatti sottolineato il Presidente del Comitato scientifico e organizzatore, monsignor Filippo Santoro, commentando il titolo della Settimana (“Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”), il lavoro è un bene umano irrinunciabile, perché “non è soltanto il mezzo per la sussistenza, ma la condizione mediante la quale una persona si realizza”.
Finalità e contenuti
La difficile situazione del lavoro – nel nostro Paese e non solo – richiede un rinnovato sforzo di analisi, di valutazione e di proposta, che non si limiti a evidenziare ciò che drammaticamente manca, ma ne esplori le cause profonde e i possibili rimedi. Occorre anche saper riconoscere – come ha detto lo stesso Presidente Mattarella – che “moltissimi nostri concittadini hanno operato con impegno e con senso di responsabilità, in settori diversi e con compiti differenti” e “hanno contribuito in questo modo, malgrado la crisi, a tenere in piedi l’economia italiana”. È secondo queste prospettive che si guarderà al tema del lavoro in questa terza edizione della Winter School, promossa dal Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa in collaborazione con il Movimento Cristiano Lavoratori. Competenze disciplinari ed esperienze professionali diverse confluiranno in una comune ricerca, volta a verificare se e come sia possibile oggi, in un tempo in cui il lavoro si presenta come un “bene scarso”, invertire la rotta e dar vita a quel “nuovo umanesimo del lavoro”, di cui parla Papa Francesco.
Destinatari
La Winter School è destinata ai giovani del Movimento Cristiano Lavoratori e prevede una serie di lezioni frontali, dibattiti ed incontri tra Docenti universitari e corsisti. La tavola rotonda finale, aperta al pubblico, raccoglierà gli esiti dell’itinerario compiuto e aprirà ulteriori prospettive di ricerca e di azione, con il contributo di figure autorevoli del mondo dell’università, dell’associazionismo e del mondo del lavoro.