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Summer School MCL 2015
"NUOVO UMANESIMO: I LINEAMENTI, LE SFIDE, LE FRONTIERE"
Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con Movimento Cristiano Lavoratori
Centro di Ateneo per la Dottrina Sociale della Chiesa
UCSC - Expo LAB
Milano, 17 - 20 Giugno 2015 Università Cattolica del Sacro Cuore
Expo Milano 2015 - Cascina Triulza
Contenuto
Di fronte alle difficoltà del tempo in cui viviamo - dalla crisi della politica alla conflittualità sociale, dalla mancanza del lavoro all’impoverimento crescente, dallo scoramento diffuso all’incapacità di costruire relazioni stabili e solidali - la speranza di un’inversione di tendenza non può essere affidata soltanto al cambiamento delle strutture o a nuovi meccanismi organizzativi, pur necessari. Si fa strada la persuasione che occorra “ridisegnare” il volto stesso dell’uomo, che le incertezze che offuscano l’identità propria dell’umano possano essere affrontate adeguatamente solo a partire da una rinnovata tensione ideale, che affondi le sue radici in una riscoperta - esperienziale e non puramente intellettuale - di ciò che l’uomo è, di ciò di cui l’uomo ha davvero bisogno.
Finalità
ad assicurare ad ogni uomo il pane necessario e che cosa davvero possa nutrire tutto l’uomo, questa settima edizione della Summer School vuole mettere a tema i lineamenti, le sfide e le frontiere del “nuovo umanesimo”: si vuol raccogliere così l’invito che la comunità ecclesiale, in cammino verso il Convegno nazionale del prossimo novembre (In Gesù Cristo il nuovo umanesimo), rivolge non solo ai credenti, ma a chiunque abbia seriamente a cuore le sorti dell’uomo e del suo mondo. Si affronteranno in particolare alcune questioni tra le più pressanti del nostro tempo, come i limiti e le potenzialità delle
nuove tecnologie e dei nuovi media, gli sviluppi delle neuroscienze e le loro ricadute antropologiche, la possibilità effettiva di un’economia a servizio dell’uomo. Attraverso questi ‘banchi di prova’, si intende verificare se e come il “nuovo umanesimo” possa non rimanere una pura petizione di principio, ma offrirsi come la concreta possibilità di “un di più di umanità”, sperimentabile qui e ora.