Tabelle con gli importi per gli ammortizzatori sociali 2013: Aspi e Mini-Aspi, Cassa integrazione e Mobilità, Disoccupazione edile, agricoltura, lavori socialmente utili.
INPS, gli importi 2013 degli ammortizzatori sociali
L’Inps ha comunicato, nella circolare n.14 del 30 gennaio, gli importi 2013 degli ammortizzatori sociali: cassa integrazione, mobilità, Aspi e mini-Aspi, introdotti dalla Riforma del Lavoro e al loro debutto quest’anno al posto dei sussidi di disoccupazione:
Restano invariate le agevolazioni previste per i dipendenti edili.
I massimali lordi si equivalgono (1.152,90 euro), mentre il netto cambia in base alle ritenute, diverse per tipologia di indennità (l’Aspi netta è più alta). Ogni lavoratore percepirà comunque un assegno rapportato all’ultima retribuzione.
Aspi e mini-Aspi
E’ la nuova assicurazione generale per l’impiego introdotta dalla riforma del Lavoro Fornero, che dal primo gennaio di questo 2013 sostituisce l’indennità di disoccupazione. Importo massimo 1.152,90 euro: in questo caso non si applica ritenuta, quindi il lordo corrisponde al netto.
Il valore spartiacque è fissato a 1.180 euro: che il tetto massimo Aspi si applica a coloro che guadagnano di più.
L’Aspi corrisponde al 75% dello stipendio più il 25% del differenziale fra 1.180 euro e l’importo mensile in busta paga (senza mai superare il massimale). Dopo i primi sei mesi scende del 15% (e dopo altri 6 mesi di un altro 15%).
La mini-Aspi si calcola nello stesso modo, con l’eccezione della mini-Aspi 2012, che riguarda i periodi di disoccupazione intercorsi nel 2012 (ricordiamo che per questa particolare indennità bisogna presentare domanda fra il primo marzo e il 2 aprile).
Si applicano i massimali stabiliti per la disoccupazione ordinaria 2012 (circolare Inps numero 20 del 20 febbraio 2012): 1.119,32 euro e 931,28 (a seconda che la retribuzione fosse o meno superiore a 2.014,77 euro). Non si applica ritenuta, quindi lordo e netto corrispondono.
Aspi e mini Aspi vengono pagati anche dalle aziende: l’1,61%, più un contributo addizionale dell’1,4% sui contratti a termine.
Cassa integrazione 2013
La cassa integrazione si calcola in base alla retribuzione ed è pari a circa l’80%, ma non si possono superare i massimali Inps. Si applica una ritenuta previdenziale del 5,84%.
- Chi guadagnava oltre 2.075,21 euro: tetto 2013 di 1152,90 euro lordi, che diventano 1.085,57 netti.
- Chi guadagnava meno di 2.075,21 euro: tetto di 959,22 lordi, che diventano 903,20 netti.
Settore edile e lapideo (+ 20% sui tetti):
- Chi guadagnava oltre 2.075,21 euro: 1.383,48 euro lordi, che diventano 1.302,68 netti.
- Chi guadagnava meno di 2.075,21 euro: 1.151,06 euro lordi, che diventano 1.083,84 netti.
Indennità di mobilità 2013
Si applica ai licenziamenti successivi al 31 dicembre 2012, con trattenuta del 5,84% e stessi massimali della Cig.
- Chi guadagnava oltre 2.075,21 euro: indennità di 1.152,90 euro lordi che diventano 1.085,57 netti.
- Chi guadagnava meno di 2.075,21 euro: tetto di 959,22 euro lordi, che diventano 903,20 netti.
Altri ammortizzatori
Nell’edilizia resta il trattamento speciale di disoccupazione (legge 6 agosto 1975, n. 427). L’importo 2013: 627,17 euro lordi che, al netto della riduzione del 5,84%, è pari a 590,54 euro.
L’indennità di disoccupazione ordinaria agricola è uguale alla mini Aspi 2012: 931,28 euro e 1.119,32 euro.
L’importo mensile dell’assegno spettante ai lavoratori che svolgono attività socialmente utili è pari a 572,68 euro, non si applicano ritenute.
Per i lavori di pubblica utilità (decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 280), assegno di 413,16 euro mensili.
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Fonte: Circolare INPS numero 15, 30 gennaio 2013