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05/09/2017
Il nuovo REI > Il reddito di inclusione sociale in contrasto alla povertà
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al Reddito di inclusione sociale (Rei). Il Rei andrà a sostituire il Sostegno all'inclusione attiva e l'assegno di disoccupazione ASDI, diventando così lo strumento unico nazionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale.


Partirà dal 1° Gennaio 2018, e sarà composto di due parti: un assegno mensile, che avrà un importo variabile secondo le dimensioni del nucleo familiare ed un progetto personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo.


Come funziona il nuovo REI

Il Rei, sigla che sta per reddito d’inclusione, è un beneficio economico che sarà disponibile da gennaio 2018 per le famiglie in situazione di povertà. La misura consiste in un assegno mensile che può andare dai 190 euro fino ai 485 euro (per le famiglie numerose), per una durata massima di 18 mesi (dovranno passare almeno 6 mesi prima di poterlo chiedere di nuovo)

Il Rei sarà erogato tramite una carta acquisti che sarà ricaricata mensilmente, utilizzabile per comprare  beni di prima necessità e per il pagamento delle utenze: si tratterà dunque di un sistema simile alla vecchia social card. A differenza della social card, però, il beneficiario potrà utilizzare la carta anche come bancomat per prelevare fino alla metà dell’importo erogato mensilmente.Contestualmente alla ricezione del sostegno, i componenti del nucleo familiare beneficiario dovranno partecipare a un progetto di reinserimento sociale e nel mondo del lavoro.


Chi può beneficiare del sussidio REI?

 

I beneficiari del Rei saranno i nuclei familiari:

  • Il cui indice Isee, cioè l’indicatore della situazione economica della famiglia (si tratta, in parole semplici, di un indice che “misura la ricchezza” della famiglia), non supera 6mila euro;
  • Con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati over 55;
  • Con un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20mila euro;
  • Con un patrimonio mobiliare massimo tra i 6mila e i 10mila euro a seconda del numero dei componenti del nucleo;

Compatibilità della misura REI

Il Rei è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa, purché non si superino  limiti Isee esposti. Non è invece possibile ricevere assieme al Rei la Naspi o altre forme di ammortizzatori sociali per la disoccupazione.
 

Il progetto di inclusione attiva

Per ottenere il Rei, come anticipato, l’intera famiglia dovrà partecipare a un programma di inclusione attiva: dovrà, cioè, aderire a un progetto che prevede la formazione e la riqualificazione di tutti i componenti del nucleo e la ricerca attiva di lavoro, come previsto attualmente per il Sia.


In particolare, firmando il progetto d’inclusione, tutti i membri della famiglia beneficiaria del Rei dovranno impegnarsi a svolgere determinate attività, come:

  • presentarsi alle convocazioni dei servizi sociali del Comune responsabili del progetto;
  • cercare attivamente lavoro;
  • aderire a iniziative per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro;
  • aderire a iniziative di carattere formativo o ad altre iniziative di politiche attive o di attivazione;
  • accettare le offerte di lavoro congrue;
  • assicurare la frequenza e l’impegno scolastico (se minori di 18 anni);
  • mettere in atto comportamenti di prevenzione e cura volti alla tutela della salute.

In caso di reiterati comportamenti inconciliabili con gli obiettivi del progetto da parte dei componenti del nucleo familiare beneficiario il beneficio potrà essere revocato.

 

Come presentare domanda

La domanda per ricevere il REI dovrà essere fatta presso i punti di accesso che verranno preparati dai Comuni. Il Comune invierà poi la domanda all’Inps entro 10 giorni, dopo aver verificato i requisiti economici, quelli di cittadinanza e quelli di residenza. L’Inps dovrà rispondere entro 5 giorni dal ricevimento della documentazione. Se approvato, l’assegno REI verrà erogato a partire dal mese successivo a quello di approvazione della domanda.

 
 


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