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13/07/2017
Libretto Famiglia e Cpo: Ecco le nuove forme per il lavoro occasionale
I nuovi voucher sono sul mercato dal 10 Luglio 2017. Il libretto di famiglia (Lf) e il contratto di prestazione occasionale (Cpo) sono le due formule, rivolte rispettivamente a famiglie e imprese, approvate dal governo per il pagamento dei lavori occasionali. Dalle pulizie al giardinaggio, dalle ripetizioni alle manutenzioni, a forme di lavoro professionale o nelle associazioni. Lf e Cpo sostituiscono i vecchi voucher, cancellati a metà marzo per disinnescare il referendum promosso dalla Cgil.
 
Le famiglie possono usare il libretto a loro dedicato per pagare lavori come le pulizie domestiche, le ripetizioni scolastiche, il giardinaggio o piccole manutenzioni. Il compenso minimo è di 10 euro all’ora, che diventano 8 al netto dei contributi. Le imprese che hanno accesso al contratto di prestazione occasionale sono le micro: non possono avere più di cinque dipendenti e tutti devono essere assunti a tempo indeterminato. Il contratto riguarda professionisti, lavoratori autonomi, associazioni, fondazioni, imprese. Anche le aziende agricole e la stessa pubblica amministrazione possono farvi ricorso.
 
Il costo orario è diverso da quello dei collaboratori famigliari: per quattro ore la paga base è di 36 euro. Dalla quinta in poi, il costo orario è di 9 euro.Le quattro ore però sono un blocco unico al di sotto delle quali non si può andare. Se si attiva un cpo per tre ore di lavoro, se ne pagheranno comunque quattro. In agricoltura il compenso orario è inferiore e diviso in tre fasce (come da contratto nazionale): 7,57 euro; 6,94 euro; 6,52 euro.
 

I limiti di pagamento per le aziende

Ci sono dei limiti, però. Le imprese dell’edilizia e del settore minerario e lapideo non possono pagare in voucher. Il Cpo è vietato anche per chi ha vinto un appalto, sia di opere sia di servizi. Ogni datore di lavoro può spendere in voucher, tra tutti i collaboratori che paga con questa soluzione, fino a un massimo di 5.000 euro in un anno. Inoltre non si può pagare con Cpo un lavoratore che fino a sei mesi prima ha avuto un contratto con la stessa azienda.
 

Il voucher garantisce l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e il versamento dei contributi previdenziali nella gestione separata. Il lavoratore ha diritto a un riposo giornaliero e alle pause in settimana. Il lavoratore ha due limiti nelle mansioni pagare con voucher.


Il primo è un tetto agli introiti. Può guadagnare in un anno al massimo cinquemila euro attraverso lo strumento del voucher. Da ciascun datore di lavoro può ricevere fino a 2.500 euro in dodici mesi. Questi redditi non sono tassati ai fini Irpef, ma contribuiscono al calcolo del reddito necessario per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno e non modificano lo status di disoccupato. Il secondo limite è orario: un lavoratore può svolgere al massimo 280 ore in regime di voucher in un anno.
 

La gestione della procedura INPS

La gestione del lavoro occasionale avviene attraverso la piattaforma telematica INPS, a cui devono registrarsi sia il datore di lavoro sia il lavoratore (la circolare INPS contiene le istruzioni precise per utilizzare la procedura e i chiarimenti normativi necessari). L’iscrizione va effettuata tramite il portale INPS al servizio Prestazioni Occasionali (attivo da lunedì 10 luglio).

Gli utilizzatori (imprese o famiglia) dovranno scegliere se accedere al Libretto Famiglia o al Contratto Prestazioni Occasionali. In quest’ultimo caso ci sono poi tre differenti percorsi, dedicati a pubbliche amministrazioni, imprese agricole, altre imprese. Sia gli utilizzatori sia i prestatori i lavoratori forniscono le proprie generalità e i dati necessari alla gestione dei rapporti di lavoro. I lavoratori inseriranno anche l’IBAN del conto corrente o gli estremi di libretto postale o carta di credito su cui l’INPS effettuerà i pagamenti.
  • Registrazione: devono effettuarla sia datore di lavoro sia lavoratore, si può utilizzare il contact center INPS;
  • Versamento compensi: il datore di lavoro paga l’INPS attraverso un protafoglio virtuale (F24 oppure pagamenti elettronici);
  • Inserimento comunicazione lavoro occasionale: adempimento a carico del datore di lavoro;
  • Pagamento al lavoratore: lo effettua l’INPS entro il 15 del mese successivo.

La comunicazione di lavoro 

Per entrambe le tipologie di contratto, il datore di lavoro inserisce almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione i seguenti dati:

  • dati identificativi del prestatore;
  • compenso pattuito;
  • luogo di svolgimento della prestazione;
  • durata;
  • tipologia;
  • settore dell’attività lavorativa;
  • altre informazioni per la gestione del rapporto.

La ricevuta e il pagamento

L’INPS notifica immediatamente l’avvenuta ricezione tramite posta elettronica o SMS. E’ possibile revocare una comunicazione già inserita solo entro tre giorni dalla data in cui la prestazione avrebbe dovuto svolgersi (per la precisione, entro le ore 24 del terzo giorno successivo). Nel caso in cui questa tempistica non venga rispettata, l’INPS tratterà comunque i compensi.


Il datore di lavoro paga i dovuto all’INPS, attraverso uno specifico portafoglio telematico  (F24 o pagamenti elettronici); e l’istituto di previdenza versa poi il compenso al lavoratore entro il 15 del mese successivo a quello della prestazione. Attraverso la piattaforma informatica, il datore di lavoro potrà acquisire il prospetto paga mensile, completo di dati identificativi, misura dei compensi, contribuzione INPS/INAIL, e di ogni altra informazione utile per l’attestazione delle prestazioni svolte.


Fonte: Wired.it / PMI.it / INPS.it


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