Il disegno di legge su lavoro autonomo e smart working è legge: il Senato ha approvato in via definitiva un provvedimento che ha avuto un iter parlamentare molto lungo (era arrivato in Parlamento nel novembre del 2016). Il testo si divide in due parti: la prima dedicata al lavoro autonomo, la seconda allo smart working.
"Jobs Act Lavoro Autonomo"
Per quanto riguarda il lavoro autonomo, la nuova legge prevede tutele contro il ritardo nei pagamenti, rispetto delle clausole contrattuali (non modificabili unilateralmente), trattamento fiscale agevolato per le spese di trasferta e di quelle di formazione, congedo parentale e indennità di maternità (riconoscendo il diritto all’indennità alle lavoratrici madri anche se non si astengono dal lavoro durante la maternità). Ci sono poi una serie di norme che riguardano i professionisti, con nuove possibilità di partecipazione agli appalti, anche costituendo consorzi o partecipando a reti d’impresa, e l’equiparazione alle PMI nell’accesso ai bandi europei.
Fra le novità inserite nel corso dell’iter parlamentare, segnaliamo la proroga della Dis-Coll per i collaboratori, che diventa strutturale ed è estesa anche ad assegnisti e dottorandi di ricerca.
Previsto infine un tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo per formulare proposte e indirizzi in tema di modelli previdenziali, modelli di welfare, formazione professionale.
Smart Working
Per quanto riguarda lo smart working, o lavoro agile, è definito come una forma di lavoro dipendente senza vincoli di orario e di luogo di lavoro, con prestazione lavorativa svolta in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.
La parte sullo smart working non ha subito particolari modifiche nel corso del passaggio parlamentare. Al lavoratore viene applicato lo stesso trattamento economico previsto per i colleghi che svolgono le stesse mansioni all’interno dell’azienda, è applicabile anche all’interno delle amministrazioni pubbliche, prevede un contratto in forma scritta, può essere a tempo determinato o indeterminato. Sono riconosciuti il diritto all’apprendimento permanente e alla certificazione delle competenze, le garanzie in materia di sicurezza sul lavoro e la tutela contro gli infortuni.
Sono poi stati approvati due ordini del giorno, che impegnano il Governo a valutare parametri di determinazione del compenso al lavoro autonomo, a prevedere minimi di retribuzione per il lavoro dipendente, a garantire la copertura INAIL del lavoro agile.
Fonte: PMI.it / Dottrinalavoro.it / Senato.it