Stop ai voucher lavoro, il Governo approva un “decreto legge volto a sopprimere l’istituto del lavoro accessorio (c.d. voucher)”: la decisione è stata presa dal consiglio dei ministri di venerdì 17 marzo, che contestualmente abolisce anche le limitazioni alla responsabilità solidale negli appalti, cancellando in un sol colpo i riferimenti di legge su cui si basavano i due quesiti del referendum del prossimo 28 maggio. Come ha spiegato il premier, Paolo Gentiloni, al termine del CdM:
«Lo abbiamo fatto nella consapevolezza che l’Italia non aveva certo bisogno nei prossimi mesi di una campagna elettorale su temi come questi. E nella consapevolezza che questa decisione è coerente con l’orientamento maturato nelle ultime settimane in Parlamento».
Abolizione voucher
Dunque, voucher aboliti con effetto immediato per decreto, attraverso l’abrogazione di tre articoli del decreto di riforma contratti applicati del Jobs Act (articoli da 48 al 50 Dlgs 81/2015). Il decreto recepisce il lavoro della Commissione Lavoro della Camera, che aveva appena approvato un emendamento che eliminava le norme sui voucher lavoro. Nulla di fatto per il precedente testo su cui era stata tentata una sintesi delle diverse posizioni emerse in commissione, con una riforma dei voucher che introduceva nuovi paletti e alzava il tetto orario da parte delle imprese a 15 euro.
Tuttavia è prevista una fase transitoria per l’intero 2017, durante la quale si potranno utilizzare i voucher già acquistati. Non si potranno però acquistare nuovi voucher. L’operatività di queste norme partirà con l’entrata in vigore del decreto.
A tale proposito, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali chiarisce che l'utilizzo dei buoni per prestazioni di lavoro accessorio, nel periodo transitorio sopra ricordato, dovrà essere effettuato nel rispetto delle disposizioni in materia di lavoro accessorio previste nelle norme oggetto di abrogazione da parte del decreto.
Il Governo, hanno spigato i ministri Gentiloni e Poletti, si pone ora l’obiettivo di mettere a punto un nuovo strumento legislativo per regolamentare il lavoro occasionale e accessorio. Il metodo: un tavolo di confronto con imprese e sindacati. Nell’ambito del tavolo dedicato a “Come cambia il lavoro” già aperto, ha sottolineato Poletti: «inseriremo anche analisi e ipotesi di intervento sul lavoro occasionale».
Lo stesso decreto contiene anche la norma che di fatto ripristina la responsabilità solidale negli appalti, cancellando le parti dell’articolo 29 del dlgs 276/2003 oggetto del referendum. Quindi, anche qui il Governo ha abrogato per decreto le norme che si chiedeva di sottoporre a referendum, che nel caso della responsabilità solidale riguardavano le deroghe alla contrattazione collettiva in materia di responsabilità solidale, e un meccanismo processuale che non consente al creditore (lavoratore o ente previdenziale) di rivalersi direttamente sul committente.
Voucher Baby Sitter - Blocco delle domande per abrogazione dei voucher
Con l’abolizione del Lavoro Accessorio, non è possibile usufruire dell’incentivo previsto per la madre lavoratrice che aveva la facoltà di richiedere, al termine del congedo di maternità ed entro gli undici mesi successivi, in alternativa al congedo parentale, voucher per l’acquisto di servizi di baby sitting, pari a 600 euro in voucher, per ogni mese di congedo parentale non fruito dalla lavoratrice(previsto dall’articolo 4, comma 24, lettera b) della legge 28 giugno 2012, n.92).
L’agevolazione, inizialmente introdotta per il triennio 2013 – 2015, era stata prorogata anche per l’anno 2016 a condizione che il servizio venisse svolto entro e non oltre il 31 luglio 2017, da una struttura scelta dalla lavoratrice tra quelle presenti nell’elenco gestito dall’Istituto e relativo all’anno 2016 (circ. Inps n. 216/2006).
Il contributo concesso per il pagamento dei servizi di baby sitting doveva essere erogato attraverso il sistema di “buoni lavoro” ex art. 48 del decreto legislativo n. 81/2015, abrogato dal D.L. n. 25/2017.
Fonte: PMI.it / DottrinaLavoro.it / Fondaz. Consulenti Lavoro