Al via l'assegno di ricollocazione per i primi 25mila disoccupati
Parte l’assegno di ricollocazione: in arrivo ci sono 25mila lettere ad altrettanti disoccupati che verranno invitati a intraprendere percorsi di riqualificazione: si tratta della misura prevista dal decreto sulle politiche attive (articolo 23 del dlgs 150/2015) attuativo del Jobs Act e che riguarda lavoratori che percepiscono la NASpI da almeno quattro mesi. Modalità operative e calcolo dell’ammontare dell’assegno sono stati approvati dall’ANPAL, mentre l’invio delle missive è stato deciso in accordo con Agenzia per il Lavoro, Ministero e assessorati regionali.
A chi si rivolge l'assegno
L'assegno di ricollocazione è uno strumento che aiuta le persone disoccupate nella ricerca di lavoro offrendo un servizio personalizzato e intensivo di assistenza presso i centri per l'impiego o operatori autorizzati. Può essere richiesto dalle persone disoccupate che ricevono la Nuova assicurazione sociale per l'impiego (Naspi) per almeno 4 mesi. Attualmente è oggetto di una sperimentazione per valutarne l'efficacia e l'impatto sul sistema informativo.
Procedura
I 25mila a cui vengono inviate le lettera saranno invitati ad iscriversi al portale ANPAL e a richiedere la prestazione, scegliendo l’ente che si occuperà del percorso di riqualificazione.
La somma percepita a titolo di assegno di ricollocazione non concorre alla formazione del reddito.
Dura sei mesi, prorogabili per altri sei nel caso in cui non sia stato consumato l’intero ammontare dell’assegno.
L’assegno può essere “speso” presso i centri per l’impiego, per un servizio di assistenza intensiva nella ricerca di lavoro.
Se entro due mesi non ci si rivolge a un centro per il percorso di riqualificazione, si decade dallo status di disoccupato e dal diritto a sussidio.
Come un sorta di voucher, viene incassato dal centro per l’impiego solo nel caso in cui il percorso di ricollocazione abbia successo.
L’agenzia incassa l’intero assegno se il disoccupato trova lavoro a tempo indeterminato o in apprendistato, dimezzato se il contratto è a termine.
L’assegno di ricollocamento sospende, nel caso in cui sia stato stipulato, il patto di servizio personalizzato.
In cosa consiste il ricollocamento
Il servizio per l’impiego scelto dal lavoratore, deve prevedere: affiancamento di un tutor, programma di ricerca intensiva di occupazione, con eventuale percorso di riqualificazione professionale mirata a sbocchi professionali esistenti, l’impegno del lavoratore a svolgere le attività individuate dal tutor e ad accettare un’offerta di lavoro congrua, l’obbligo per il soggetto erogatore del servizio di comunicare a centro per l’impiego e ANPAL l’eventuale rifiuto ingiustificato a svolgere le attività indicate dal tutor o ad accettare un’offerta di lavoro congrua. Il servizio di ricollocamento viene sospeso nel caso in cui il lavoratore trovi un lavoro a termine; se viene assunto in prova, mantiene per sei mesi il diritto a riprendere il percorso.
Importo dell' Assegno
L’importo dell’assegno di ricollocamento dipende dal profilo di occupabilità del lavoratore, che individua – tramite punteggio – la difficoltà del reinserimento in base a una serie di parametri. Più alto è il punteggio, più alto è l’assegno, che va da un mille a 5mila euro. I valori minimi e massimi che si possono ottenere combinando questi due criteri sono fissati dalla delibera Anpal n. 9 del 28 novembre 2016:
Da 1.000 a 5.000 euro se il risultato occupazionale prevede un contratto a tempo indeterminato (anche apprendistato).
Da 500 a 2.500 euro in caso di contratto a termine superiore o uguale a 6 mesi.
Da 250 a 1.250 euro per contratti a termine da 3 a 6 mesi (solo in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).