Il Rapporto Isfol 2012 pone al centro dell’attenzione il capitale umano, risorsa chiave per vincere la sfida della competitività e della ripresa economica. E segnala un rischio, quello che la carenza, l’obsolescenza e l’inefficiente utilizzo di competenze possa ridurre il nostro potenziale di sviluppo e determinare esclusione sociale, allontanandoci dai principali competitors internazionali.
In questi anni l’investimento in capitale umano ha subito un rallentamento. Mentre in alcuni paesi europei la difficile congiuntura economica ha stimolato produzioni, servizi e occupazioni ad alta intensità di conoscenze, cioè ad alto valore aggiunto, in Italia è l’occupazione nelle professioni elementari ad essersi incrementata. Nell’ultimo quinquennio i lavori ad alta specializzazione sono diminuiti dell’1,8%, contro un aumento medio in Europa del 2%. Uno dei paradossi del nostro paese è che abbiamo una bassa percentuale di occupazione in professioni caratterizzate da elevate competenze (il 18% contro il 23% della media UE) e contemporaneamente tali lavori qualificati sono svolti solo in parte da lavoratori con istruzione terziaria (il 53,6% contro il 70,6% della media UE).