Si tratta di uno degli strumenti previsti dal Jobs Act. Ne costituisce, insieme alla Naspi e ad altri tasselli fra cui la neonata Anpal che ne gestirà l’erogazione, l’altro lato, quello concentrato appunto sulle politiche attive per il lavoro. Stiamo parlando del cosiddetto assegno di ricollocazionedestinato alle persone in cerca di un impiego.
Fase sperimentale
Il voucher disoccupati prenderà il via nel corso del mese di novembre, quando l’Agenzia estrarrà a sorte un primo bacino di 30mila lavoratori beneficiari. Questa, dunque, è solo una fase sperimentale durante la quale, spiega Del Conte: «La scelta dei disoccupati ai quali verrà offerto il bonus avviene con metodi statistici, con un sistema ovviamente randomizzato che potrebbe suscitare qualche polemica, ma è garanzia di non discriminatorietà».
Dal 2017 sarà pronto il sito dell’Anpal, che sostituirà il famigerato Cliclavoro, dove tutti quelli che percepiscono la Naspi, l’indennità di disoccupazione riservata ai lavoratori dipendenti che abbiano perso il lavoro, possono farne richiesta attraverso una Did, una dichiarazione di immediata disponibilità. Ma solo se incassano la disoccupazione (NASpI) da oltre quattro mesi. L’obiettivo dell’assegno, infatti, è accelerare la ricerca di un posto alleggerendo il peso dell’indennità.
Procedura a regime (2017)
Dal 2017 la misura dovrebbe andare a regime, quando verrà anche attivato il sito Anpal – che prenderà il posto dell’attuale Cliclavoro – dove tutti i disoccupati potranno iscriversi e avere accesso alla misura effettuando la seguente procedura:
- Collegarsi al sito dell’Anpal;
- Effettuare online la dichiarazione di immediata disponibilità (DID);
- Compilare il form relativo con informazioni circa scolarizzazione, competenze, area geografica, durata disoccupazione e così via;
- Il sistema tramite un algoritmo elaborerà in automatico il profilo occupazionale, o profiling, un indicatore di distanza dal mercato del lavoro che gli dà diritto all’assegno di ricollocazione.
Ecco un esempio pratico:
- 0 > rappresenta la minore distanza dal mondo del lavoro e quindi la più alta probabilità di trovare lavoro;
- 0,5 > 50% delle possibilità di trovare lavoro (con diritto all’assegno di 1000 euro);
- 1 > rappresenta la maggiore difficoltà a trovare lavoro, che dà diritto ad ottenere l’assegno più alto (5mila euro).
Nel mezzo ci sono tutti i vari decimali e l’assegno viene ricalcolato in maniera proporzionale, sempre nel range 1.000-5.000 euro. Al disoccupato verrà inoltre assegnato un tutor o job advisor, che lo seguirà nel percorso verso un nuovo impiego e un eventuale percorso di riqualificazione professionale.
Spendibilità e durata assegno
Attenzione: l’assegno, o per meglio dire il voucher, è spendibile in tutti i centri per l’impiego pubblici o privati accreditati regione per regione e fino all’esaurimento dei fondi destinati. Insomma, non si tratta di un’integrazione al reddito – tanto che non costituirà appunto reddito imponibile – ma di un meccanismo per tentare di far funzionare i centri per l’impiego e le agenzie accreditate.
L'importo dell' assegno, infatti, verrà percepito dagli intermediari solamente quando il disoccupato avrà trovato un lavoro (preferibilmente un contratto a lungo termine). Viceversa, per i contratti a breve scadenza l’importo del bonus verrà ridotto e la parte rimanente dovrà comunque essere spesa per cercare un’occupazione più stabile. Questa, in effetti, è una svolta notevole. Ma la responsabilizzazione aumenta anche per il lavoratore: se farà richiesta di un assegno di ricollocazione e non lo spenderà entro due mesi perderà la Naspi.
Nel complesso, l’assegno – che rompe i vecchi equilibri territoriali, affidandosi a parametri oggettivi e legandosi a un obiettivo preciso – durerà sei mesi prorogabili per altri sei nel caso non sia stato consumato l’intero ammontare corrisposto.
Fonte: Comunicato Anpal / Pmi.it / Wired.it