29/04/2014 Pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 24/04 il DECRETO IRPEF (DL 66/2014)
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 Aprile il DL 66/2014 riguardante i dettagli del Bonus IRPEF, il taglio IRAP per le aziende, la restituzione dei debiti PA alle imprese, l’incremento delle tasse sulle rendite finanziarie, le misure di Spending Review. Ecco, in sintesi, le misure previste.
Aumento in busta paga
Al comma 1, articolo 1 si prevede l’impegno del governo a rendere strutturale l’aumento con la Legge di Stabilità 2015. L’aumento di 80 euro fissi al mese per i redditi da 8mila a 24mila euro, decresce fino ad azzerarsi a quota 26mila euro. Il bonus consiste in un credito d’imposta di 640 euro da maggio a dicembre. L’aumento va a tutti i dipendenti (anche a termine) e alle seguenti categorie di redditi assimilati:
- soci lavoratori delle cooperative,
- indennità e compensi percepiti a carico di terzi dai prestatori di lavoro dipendente per incarichi svolti in relazione a tale qualità,
- borse di studio e assegni di formazione professionale,
- compensi per collaborazioni coordinate e continuative,
- remunerazioni dei sacerdoti,
- prestazioni pensionistiche erogate da forme di previdenza complementare,
- compensi di lavoratori socialmente utili.
- Esclusi i pensionati e i dipendenti che guadagnano meno di 8mila euro l’anno (soglia esentasse)
Sconto IRAP
Il taglio del cuneo fiscale per le aziende è previsto dall’articolo 2. Si tratta di una rimodulazione delle aliquote, che corrisponde a una riduzione del 10% a regime. Attenzione: per questo 2014, lo sconto parte da maggio, e sarà quindi del 5%. Ecco come cambiano le aliquote e quanto si paga in sede di acconto 2014:
- 3,5%, per imprese dal 2015. Per l’acconto 2014, l’aliquota è di 3,75%.
- 1,7%, per agricoltura e cooperative di piccola pesca. Acconto 2014 all’1,8%.
- 4,2%, per banche e altri soggetti finanziari. Acconto 2014 al 4,5%.
- 5,3%, per imprese di assicurazione. Acconto 2014, 5,7%.
- 3,8%, per imprese titolari di concessioni per la gestione di servizi e opere pubbliche diverse da quelle di costruzione e gestione di autostrade e trafori. Acconto 2014, aliquota al 4%.
Rendite finanziarie e conti bancari
Dall’1 luglio 2014 sale dal 20 al 26% la tassazione sulle rendite finanziarie. Restano esclusi i titoli di Stato tassati al 12,5% e la previdenza complementare (restano all’11%). Aumentano invece gli interessi su conti correnti e conti deposito. La misura è contenuta nell’articolo 3 del decreto. L’articolo 4 prevede infine l’annunciato aumento dal 12 al 26% dell’imposta sostitutiva dovuta dalle banche per la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia: il versamento andrà effettuato in unica soluzione entro il termine per il saldo delle imposte sui redditi per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013.
Debiti PA verso le imprese
Ci sono 13 miliardi in più per la resitituzione dei crediti certi ed esigibili vantati dalle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni e ci sono varie misure per eliminare strutturalmente il problema dei ritardi di pagamento: se non rispettano i termini massimi di 90 giorni nel 2014 e 60 giorni a partire dal 2015, non potranno più effettuare alcuna assunzione, nemmeno di collaboratori. In nome della trasparenza e della semplificazione, le PA dal prossimo 1 luglio dovranno tenere un registro unico delle fatture.
Versamenti in F24
Fra le misure di Spending Review ci sono alcune novità mirate a diminuire i costi della riscossione che interessano anche i contribuenti. Dal prossimo 1 ottobre 2014, i versamenti in F24 che, per effetto delle compensazioni effettuate, hanno saldo finale pari a zero, vanno effettuati esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Se invece il saldo è positivo, si possono utilizzare anche i servizi telematici degli intermediari convenzionati con l’Agenzia delle Entrate.
Spending Review
Ci sono tutte le varie misure annunciate, che di fatto serviranno a finanziare il taglio del cuneo fiscale. Fra le altre, razionalizzazione delle spese della PA per acquistare beni e servizi, limite di 240mila euro per gli stipendi dei manager pubblici (dal primo maggio), nuovi paletti per le consulenze, taglio delle auto blu (massimo cinque per ogni amministrazione centrale) e paletti per altre spese di trasporti (buoni taxi)
Fonte: PMI.it
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