31/03/2014 Le dimensioni della qualità del lavoro: III Indagine ISFOL (Marzo 2014)
L'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol), diffonde con "Le dimensioni della qualità del lavoro" i risultati della terza indagine sulla qualità del lavoro e affronta anche il tema della job security.
Il volume propone un'analisi non limitata agli usuali indicatori del mercato del lavoro. Sono considerati infatti anche gli aspetti più legati alla qualità, usando criteri come le prospettive di carriera, la realizzazione delle aspettative personali, la sicurezza economica, l’autonomia, i rapporti con i colleghi e gli orari di lavoro.
Analizzando gli andamenti relativi al periodo 2006-2010, gli anni immediatamente precedenti o iniziali della crisi economica ancora in corso, si riscontra nel complesso un aumento della percezione di rischio di 1,5 punti percentuali. La percentuale degli occupati italiani che teme di poter perdere il proprio lavoro è del 19,2%. La percezione di instabilità lavorativa è rafforzata da ulteriori eventi: nel 2010 circa il 34% di coloro che hanno assistito ad una riduzione di personale manifesta infatti timore di perdere il lavoro. Tale quota è cresciuta notevolmente rispetto al 2006, quando si attestava al 23%.
Il 60,2% dei collaboratori e il 52,9% dei dipendenti con contratto a termine ritengono di poter perdere il lavoro. I giovani, le donne, le persone che lavorano con orari ridotti, gli occupati in professioni non qualificate e che percepiscono una bassa retribuzione percepiscono una maggiore insicurezza lavorativa.
Rispetto alle professioni, sono prevalentemente quelle non qualificate (26,3%), gli artigiani, gli operai specializzati (23,8%) e le professioni tecniche (20,9%) a percepire maggiore incertezza sul proprio futuro lavorativo.
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