E' stato pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il "Programma italiano sulla Garanzia per i Giovani 2014-2020". II Rapporto fotografa lo stato di avanzamento del Piano al 14 febbraio, confermando la possibilità che, subordinatamente agli accordi da siglare nel corso della prossima settimana con le Regioni, responsabili dell'attuazione delle varie misure, la Garanzia Giovani possa partire nel corso del primo trimestre di quest'anno. Particolarmente rilevante a tal fine è la nuova piattaforma tecnologica che, per la prima volta, collegherà tutti i centri per l'impiego e le altre strutture pubbliche e private per costruire un portale virtuale nazionale in grado di migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
La Struttura di Missione istituita a giugno 2013 dal Decreto legge n. 76/2013 presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha coinvolto fin dall'inizio della progettazione del Piano tutti gli attori interessati: regioni, province, Miur, Mise, Mef, Dipartimento della Gioventù, Unioncamere, Isfol, Italia Lavoro, Inps. D'altra parte, il Ministro, Enrico Giovannini ha avviato un dialogo e un confronto attivo con la società civile, incontrando quasi 60 associazioni, le cui proposte sono state recepite nel Piano, così da creare un'ampia mobilitazione per rispondere pienamente allo spirito della Raccomandazione del Consiglio europeo sulla Garanzia Giovani.
Piano italiano garanzia giovani, ripartite le risorse Ue tra le Regioni
Il programma europeo “Garanzia giovani” sta sempre più prendendo piede anche nel nostro Paese. Il ministero del Lavoro e le Regioni hanno fissato le linee guida per l’attuazione del Piano italiano e prevista una prima ripartizione di risorse tra le varie Regioni da reperire tra i fondi europei, una quota di cofinanziamento nazionale e in parte anche dalle risorse Fse regionali. La riforma contenuta nel Piano italiano si rivolge a circa 1,3 milioni di giovani al di sotto dei 25 anni che non studiano e non lavorano. Da quest’anno, tali giovani verranno coinvolti in varie iniziative di sensibilizzazione, informazione e orientamento fin dalle scuole, verranno rafforzate le azioni nei confronti di coloro che hanno abbandonato o rischiano di abbandonare la scuola, verrà garantito un colloquio personalizzato sulle prospettive di studio e di lavoro, non solo dipendente. Non si esclude che le iniziative possano essere estese anche ai giovani fino a 29 anni, per specifiche misure riguardanti, per esempio, l’apprendistato, il servizio civile e l’autoimprenditorialità.
Le risorse stanziate verranno distribuite tra le varie Regioni in base al numero dei disoccupati. La quota più consistente degli aiuti destinati all’Italia - circa 1,5 miliardi di euro complessivi - verranno ripartiti tra Campania, Sicilia e Lombardia. In totale queste tre Regioni attireranno il 40% dei capitali, cosi suddivisi: 215 milioni di euro verranno riservati alla Campania e 200 milioni rispettivamente alla Sicilia e alla Lombardia. I fondi verranno distribuiti non appena si avrà lo sblocco dei soldi da parte di Bruxelles e dovranno essere utilizzati nel biennio 2014/2015; in altre Regioni italiane, invece, essi sono già stati assegnati in quanto anticipati dai Governatori.
Il Piano italiano, secondo gli indirizzi concordati dagli assessori al lavoro, prevede, dopo la firma di un protocollo tra le Regioni e il ministero del Lavoro, una prima fase di registrazione dei giovani presso un servizio per l’impiego o al portale “Clicklavoro”. Una volta registrati e presi in carico i ragazzi interessati al Piano, si dovrà elaborare un percorso su misura per ciascuno di loro, valutando le condizioni socio-culturali di ciascun giovane e predisponendo le misure necessarie per reinserirlo in un percorso di formazione o lavoro.