Confcommercio - Rapporto annuale sul mercato del lavoro: Apprendistato
Dall' introduzione del rapporto di Confcommercio:
Confcommercio-Imprese per l’ Italia da tempo è impegnata a modificare presso le istituzioni e la business community la visione riduttiva dell’apprendistato come strumento per insegnare un mestiere.
Tale visione va superata aprendosi, sperabilmente, al concetto di apprendistato come modalità ideale per sviluppare risorse umane capaci di produrre reddito per sè e per gli altri, non soltanto sulla base di competenze specifiche, ma soprattutto grazie all’acquisizione delle buone pratiche dello stare in azienda, di cooperare a un progetto, di partecipare all’attività di una squadra, di fare rendendosi conto del risultato, dell’imparare con un obiettivo preciso, ma non necessariamente di breve termine. Insomma, in questa visione più estesa e pregnante, l’apprendistato è veicolo di conoscenze e abilità specifiche e, al contempo, trasferibili in altri ambiti.
Nessuna istituzione formativa può surrogare l’esperienza diretta dentro un’impresa. Mettere al centro l’impresa e il lavoro è la sfida da cogliere e vincere per realizzare una ripresa con più occupazione.
Le evidenze statistiche discusse in questo lavoro si riferiscono prevalentemente ai settori afferenti al macro-raggruppamento del terziario di mercato, cioè i servizi al netto delle banche, della finanza e della pubblica amministrazione. Quest’area vale più del 40% del Pil e dell’occupazione totale, assorbe lavoro espulso dagli altri settori, palesa le maggiori potenzialità in termini di crescita della produttività dei singoli fattori e della produttività multifattoriale nel complesso. Anche e soprattutto in questi settori l’apprendistato deve giocare un ruolo importante. Anzi, deve essere valorizzato al massimo, perché ha le carte in regola per migliorare le dinamiche occupazionali complessive.